28 febbraio 2008

Mo' so Sommelier fernuto


Solo per condividere la gioia con voi: dopo tre anni di studi esami, e 'mbriacature,, da ieri sono Sommelier Professionista...e pensare che tutto è iniziato con le serate in compagnia di Ciro e Ciccio ad ascoltare le dissertazioni di Nino Iaia sul Rubrato dei Feudi di San Gregorio. Vi saluto con una piccola storia che ho scritto qualche anno fa:
Isabella e il vino

Erano gli anni in cui a Napoli, la mia città, nascevano più wine bar che bambini, tutti i miei amici per essere fighi argomentavano di malolattica e di glicerolo, io da laureando tecnologo alimentare potevo permettermi di fare la mia porca figura, ma mi trattenevo… il vino è anche sensazioni e lo devi saper raccontare.

Isabella era seduta di spalle, ma la sua presenza, entrando in quella vineria di Pozzuoli, la notai subito, tanto che diventarono rumore le frasi sconnesse sul barolo chinato provato di recente da Ciccio (Francesco è un tipo che non puoi non chiamare Ciccio). Fissai per minuti i suoi capelli neri, le cadevano sul collo in boccoli non trattenuti dalla forcina etnica usata per raccoglierli, qualcuno interruppe quella mia contemplazione “Oh, allora che proviamo stasera?”
Ci misi un po’ a ridestarmi, dissi che avevo sentito parlare un gran bene di un Rubrato di non so quale Feudo, c’era la fonduta per accompagnarne la degustazione, la mia proposta fu accolta nonostante il prezzo che per le nostre tasche era tutt’altro che esiguo.
Isabella l’avevo conosciuta qualche mese prima, amica di amici, studiava portoghese all’Orientale e il suo sorriso aveva la forza coinvolgente della Capoeira. Era da un po’ che non la vedevo, dubitavo si ricordasse di me. Ciccio come al solito intratteneva il resto della combriccola con la solita magia degli archetti sulla parete del bicchiere, della loro densità e della loro lentezza nel ricadere, seguivo con lo sguardo gli archetti formatisi nel mio bicchiere ricongiungersi con il rosso brillante del Rubrato.
“Allora, ecco il nostro bravo tecnologo alimentare” vaghe note di una bossanova si affollarono nella mia testa, Isabella mi sorrideva con il suo bicchiere tra le mani? “Che bevi?” risposi annaspando un po’ sulla b, “un fragolino”; ecco, non so cosa mi passò per la testa, mi chiedo ancora il perché di quella scelta infausta, ma non seppi far altro che attaccare una pippa pazzesca sul fatto che il fragolino non è un vino, ovvero è un vino, ma se si legge bene sulla bottiglia c’è scritto: prodotto a base di vino, perché in Europa non è consentito vinificare specie diverse dalla Vitis Vinifera e l’uva fragola è una varietà d’uva risultante da un incrocio con la Vitis labrusca americana per cui la bibita che lei stringeva tra le mani non derivava dalla premitura dell’uva fragola, ma dall’aromatizzazione di un vino di infima qualità, al termine di quella assurda tiritera, che non so quanto sia durata, notai che tutti gli amici che prima sedevano con me, si erano alzati ed ora ballavano negli spazi angusti intorno ai tavoli centrali della vineria.
“E tu, non balli?” fece Isabella ancora scossa dalla lezione sul fragolino appena ascoltata.
“No, preferisco di no.”
“Peccato!” fa lei e si allontana donandomi il più bello dei suoi sorrisi, l’ultimo.
Rimasi qualche secondo immobile nel vano tentativo di dare un punteggio alla mia imbranataggine, bevvi l’ultimo sorso di vino rimasto ad ossigenarsi nel mio bicchiere, percepii l’astringenza dei tannini, lasciai una banconota sul tavolo e uscii dal locale.

E’ passato qualche anno da allora e nel mio lavoro di consulente per imprese agricole e agrituristiche ne ho viste di aziende, di produttori; il vino campano oggi raccoglie i frutti di chi negli anni ha lavorato duramente per sfuggire alle tendenze globalizzatrici, in difesa dei vitigni autoctoni, a tutela del territorio e della nostra cultura.
Oggi posso dire di apprezzare veramente il vino, comprendendo il lavoro duro che si cela dietro un buon bicchiere, di questo devo ringraziare Antonio o meglio Mast’Antonino, un contadino di quelli di una volta, sempre con la battuta e la bottiglia da stappare pronta, è stato lui ad affascinarmi con nomi di vitigni misteriosi e antichi: palluccella, zizza ‘e vacca, caprettone, sciascinosa e poi ancora S.Anna, San Nicola, San Lunardo testimonianze di una cultura che da sempre si è affidata al sacro per la protezione delle messi e dei raccolti.
E’ stato Mast’Antonino a donarmi un po’ di quella cultura popolare divenuta saggezza con il passare delle stagioni e dei secoli, lui che i detti antichi li cita come un latinista può citare Ovidio, lui ancora convinto che “O vino buono se venne senza frasca” cioè che il vino buono si venda senza etichetta, lui mi ha fatto capire che a nulla valgono le ore passate sui libri universitari se manca la passione e la dedizione per quello che si fa. Devo quindi ringraziare Antonio e chi come lui, si dedica con generosità alla viticoltura, in territori dove forse sarebbe più facile ed anche redditizio creare parcheggi o supermercati.
Devo ringraziare Antonio se ancora oggi, in un grappolo maturo di uva rossa, vedo i boccoli neri di Isabella e sento, nuovamente, suonare la bossanova.

17 commenti:

Massimiliano ha detto...

Congratulazioni Peppe,

Lo devo dire riesci sempre a sorprendermi.

Bravo veramente Bravo.
Max.

Il Club. ha detto...

SAlVE RAGAZZI,VOLEVO INFORMARVI CHE E'NATO IL NUOVO BLOG DI FUORIGROTTA CON NEWS,FOTO CHAT E NOTIZIE DEL QUARTIERE.CREDO CHE ANCHE VOI SIETE DEL NOSTRO QUARTIERE,SE VOLETE DARCI UNA MANO A CRESCERE,SAREMO MOLTO CONTENTI,IN CANTIERE CE ANCHE LA COSTRUZIONE DI UN FORUM.ANDATE SU
http://fuorigrottalives.blogspot.com

DATECI UNA MANO,PER INFO:sergiocimmino@alice.it

Peppe ha detto...

Grazie Max, mi sei sempre vicino, è strano pensare come si possa sentire una persona così distante fisicamente, ma così vicina col cuore.
Devo ringraziare anche il blog di questo.
Besos a todos

poppy ha detto...

Complimenti. Devo dire che hai avuto proprio..."naso" per questa cosa!! spero che in futuro tu riesca a mettere a frutto i tuoi studi aprendoti un wine bar come nel tuo racconto.Ciao

io ha detto...

lo vedi che sei sempre poetico...sarà anche lo squilibrio ormonale per l'allattamento ma mi emoziono nel leggere la storia che hai scritto..........bravo peppino e bravi a futuri io spero(ma mariarosaria di +)presto coniugi sommelier orefice??????

Paolo ha detto...

Anche grazie a me, ti sei ispirato alla storia di Isabella e del Fragolino, ti ricordi la mia fissazione !! E ogni volta che io prendevo, il fragolino, Peppe mi spiegava che non era vino....... in pratica la stessa spiegazione che dava a Isabella la dava a me!! E io dicevo che cazzo vuole questo .... e me ne andavo a ballare (scherzo) !!!
Si ero fatto così, a me le cose dolci sono sempre piaciute ! Ma ora un buon , ma buon bicchiere di vino va sempre bene!!

Peppe ha detto...

Si Lu sarà sicuramente lo scompenso ormonale...e poi è vero grazie anche a te Paolo ed al tuo fragolino.

Sindaco ha detto...

Isabella + portoghese + orientale, quanto c'è di finzione narrativa?

;)

Paolo ha detto...

E' vero non ci avevo pensato .....

Peppe ha detto...

Effettivamente nello scrivere ci si rifà sempre a volte anche involontariamente al proprio vissuto. Ma nel mio immaginario Isabella rappresenta la donna mai avuta e il Mediterraneo per cui molto distante dalla persona a cui state pensando.

Gaetano ha detto...

Ciao! ho uploadato io il video del collage, grazie per averlo inserito!!
Se ti va possiamo inserire i link nei blogroll, fammi sapere!

http://rockspolitik.blogspot.com

Gaetano ha detto...

mi riferivo al video del post precedente ovviamente :)

Paolo ha detto...

Bravo !!
vai a vedere i miei video....
www.youtube.it/favaselvaggia

Massimiliano ha detto...

ma io vedo nomi nuovi di persone che non conosco..

Paolo posta un po un resoconto di chi e' in questo Blog.

con adeguate presentazioni..

ciao
Max.

Anonimo ha detto...

PROPRIO FANTASIOSA LA STORIA.....SAI DA COSA SI DENOTA MAGGIORMENTE...NEL PUNTO IN CUI DICI CHE LASCI I SOLDI SUL TAVOLO E VAI VIA ECCO CHE VAI VIA POETICO MA CHE LASCI I SOLDI....!!!!!!

Gaetano ha detto...

Beh, sapere che ho "lasciato il segno" - almeno in piccola parte - mi fa piacere....

Ma poi, alla fine dei giochi, sto Rubrato ti piace o no?

:-)

Firmato: una persona chiacchierona amante del Rubrato...

Fran ha detto...

Grande Peppe. Mi fa molto piacere che tu sia riuscito a portare a termine il tuo percorso.

Se sempre un grande!!

Ciao