31 marzo 2009

La distruzione metodica nel sistema scolastico meridionale

Eccoci. Ci siamo arrivati. Tutti i totalitarismi iniziano dal basso, dalla Scuola, dall’Università. Il ministro Gelmini, pugno di ferro della nuova ondata nordico secessionista si è data da fare. Alle parole contro la scuola del Sud sono seguiti i fatti. E la falce leghista non si è fatta attendere. Il veleno razzista che sprizza da tutti i pori di quella parte moralmente corrotta e vigliacca della società italiana comincia ad entrare nelle vene del nostro tessuto sociale. Distruggendo dalle fondamenta quel poco di patriottismo che a qualcuno ancora è rimasto. Nello stesso giorno in cui il Governo Berlusconi spinge il federalismo alla Camera su Repubblica appaiono i numeri dello schiacciasassi Gelmini. Leggete e incazzatevi come mi sono incazzato io per favore.

30 marzo 2009

29 marzo 2009

Franco Arminio il paesologo


Ieri sono stato alla presentazione di un libro mi piace condividere con voi un articolo dell'autore, per chi fosse interessato ai temi può chiedere oppure fare una ricerca.


È difficile per uno che fa o prova a fare letteratura vivere in un piccolo paese del sud. È ancora più difficile proporsi come amministratore nel proprio paese. Lo scrittore appare inaffidabile, lontano dalla concretezza delle cose. E la politica ormai è confusa con la semplice amministrazione. Per fare il sindaco più che le idee serve la cravatta. Poi gli incravattati si lamentano che la gente non partecipa ai consigli comunali. Delle cento persone in lista, alla fine nei paesi rimangono sempre i soliti cinque o sei a fare quel che sanno fare. I paesi del sud stanno morendo perché sono stati amministrati da gente che non crede nei propri luoghi. Gente che spende altrove perfino l’indennità guadagnata col ruolo di sindaco. Lo schema è sempre lo stesso: piccolo paese, piccola vita. E allora quando arrivano le elezioni niente spazio agli idealisti, niente spazio a chi sogna, la politica è roba sporca e la deve fare gente opaca, impolverata da una vita manomessa dalla noia. Le elezioni diventano un’occasione per darsi una mossa e così dalla noia si passa all’intrallazzo. Tante mosse e moine assai simili a quelle che fanno gli animali per garantirsi l’ordine di beccata. Il gioco è chiaro, ma viene fatuamente occultato da una girandola di parole vuote: tutti che invocano unità, coesione, ma poi bisogna fare i conti con l’autismo corale. E allora ognuno vuole fare il sindaco. E allora ogni riunione diventa una seduta spiritica. Un’adunata di fantasmi comincia a far girare le solite frasi: dobbiamo stabilire un percorso… dobbiamo convergere su un programma… e altre frasi che passano di bocca in bocca come un collutorio di banalità che sembrano eludere ogni possibilità di distinguere tra le menzogne e le cose vere. La colpa maggiore non è di chi si agita in queste manfrine, ma in quelli che non s’indignano, in quelli che trovano normale questo spettacolo. Come diceva Pasolini, la purezza sta molto in basso o molto in alto, in mezzo c’è corruzione c’è l’infima borghesia che abita i nostri paesi. Uno scrittore ha pochissime possibilità di farsi eleggere sindaco e queste possibilità diventano ancora minori se il paese è il proprio. Se avessimo tra noi Carlo Levi e Guido Dorso li metteremmo a fare fotocopie in qualche ufficio. Il mio ultimo libro è stato letto e amato da tante persone, ma non certo dai politicanti. Loro pensano di sapere, pensano di conoscerli i nostri paesi, dichiarano perfino di amarli, ma poi nello sguardo leggi un’implacabile penuria spirituale. Non ho ancora deciso come e se misurarmi con la possibilità di diventare sindaco del mio paese. Sono tentato di provarci per vedere se in fondo il mio pessimismo è un errore. Sono tentato di provarci per dare la possibilità a qualche indomito che crede ancora nella democrazia di scegliere tra proposte che siano realmente diverse. In molti paesi irpini i cittadini saranno costretti a scegliere tra candidati fotocopia. Spesso l’avversario o gli avversari al sindaco uscente sono scelti in base alla somiglianza, e alla pressione verso la mediocrità che sembra la spinta dominante. I nostri paesi stanno morendo anche perché le persone più sensibili e generose vivono ai margini e la scena è dominata dai diffusori della maldicenza, dai demoralizzatori di professione, dai vittimisti di lungo corso, dai luminari dell’accidia e dell’indifferenza. In questi casi più che di esseri viventi si deve parlare di esseri esigenti, pronti ad esigere per sé e mai per la collettività. Il guaio che spesso sono proprio persone come questa a contendersi il ruolo di amministratori, magari dopo che si sono assicurati un posto di lavoro che gli lascia il tempo di dedicarsi agli estenuanti rituali della politica. Questa notte ho sognato la stanza dove sono nato e dove ho vissuto per più di trent’anni. Non ci potevo entrare, era piena di vipere. Erano piccole e viscide, ma appena ne ammazzavi una, ne veniva fuori un’altra. Non ricordo com’è finito il sogno. Non so cosa farò nella prossima campagna elettorale. Mi è chiaro comunque che devo continuare a scrivere, a raccontare quello che accade in questi paesi che sono il mio strazio e il mio appiglio. Non so cosa farò il sei e sette giugno, ma so di sicuro che tra il 21 e 28 giugno sarò a Cairano insieme a bellissime persone di questa Irpinia e di questa Italia. Starò con loro e con il paesaggio, starò in un luogo in cui metteremo insieme artisti e artigiani, intellettuali e contadini. L’abbiamo chiamata Festa delle arti e della decrescita, ma forse è politica, forse è l’unica politica che possiamo fare.

26 marzo 2009

Monologo di Roberto Saviano a Che tempo che fa.

Al volo alcune mie riflessioni: "Che tempo che fa" , per me rimane una delle migliori trasmissioni televisive, e Saviano, solo in quella trasmissione poteva essere ospite. Il monologo è stato a dir poco bello, ha parlato di tutto e di tutti, camorristi, l'indifferenza, della politica e dei politici e la cattiva stampa. Sono rimasto veramente colpito come certi giornali locali facciano il gioco della camorra ! E per finire la paura di Saviano, a fine puntata si è visto Saviano uscire dallo studio e ben 5 carabinieri (con cui vive 24 ore al giorno) che lo aspettavano.....

25 marzo 2009

Sono appena arrivate V1 815


Puma le scaprte piu' leggere al mondo 165 grammi.. ve ne sono 1000 al mondo, noi ne abbiamo ordinate 100 per l' america.... ecco a voi le foto cari amici..

24 marzo 2009

Fuorigrotta



Photoclip su Fuorigrotta,popoloso quartiere occidentale di Napoli, dove molti di noi hanno vissuto....
In questo video ci sono certe foto di tramonti cittadini molto belle, le ha fatte Peppino da casa !

22 marzo 2009

GIORNATA MONDIALE DELL'ACQUA

Per chi non lo sapesse, oggi 22 marzo 2009, si celebra la giornata mondiale dell'acqua. Mi ricollego ad un recente post di Emma nel ricordare a tutti voi...vicini e lontani che un pò ovunque i vari parroci stanno sensibilizzando i loro parrocchiani nel "non gettare" i tappi di plastica delle bottiglie dopo averne fatto uso! Infatti, accumulandone un bel pò, si possono rivendere alle ditte specializzate nel riciclaggio e con il ricavato costruire dei pozzi d'acqua in Africa! Di solito i collettori sono gli stessi Parroci, poichè ne occorrono qualche milione per poter realizzare un pozzo, gli spazi per accatastarli in genere non ci sono e si sfruttano proprio quelli delle Parrocchie per conservarli e quindi rivenderli. Approfitto del Blog quindi per fare altrettanto voi, parlatene con i vostri Parroci, è una bella cosa, considerato che manco a farlo apposta il Papa domani concluderà il suo pellegrinaggio in Africa. Ve lo dice uno che ci è stato, occorre veramente di tutto.

Ciao a tutti.

19 marzo 2009

A Casal di Principe la Primavera è arrivata oggi.







Appena presa l’uscita di Casal di Principe ci si accorge subito che oggi è un giorno speciale, i bus turistici sono parcheggiati già vicino al campo sportivo molto distanti dal centro, avvicinandosi si incrociano fiumane di scout e gente normale, tutti allegri: chi canta, chi suona, chi semplicemente si guarda in giro come a voler cercare conferma di quello che ha visto in tv, o a voler percepire nell’ambiente una qualche traccia camorristica.
Ad un occhio anche minimamente abituato a decifrare i contesti del meridione, balzano tutti quei cancelli blindati, quelle finestre chiuse dietro le quali si nascondono occhi che non vogliono o che non possono vedere. Quello che mi colpisce è che non si tratta di semplici cancelli, qui viene preclusa ogni minima possibilità di entrata con un eccesso di sbarre ed anche i portoni dei palazzi più antichi che ho sempre visto fatti in legno qui a Casale sono stati sostituiti dal ferro. Non cerco di dare spiegazioni razionali a quanto vedo anche se la prima cosa che mi viene in mente è che qui la gente ha un elevato senso di insicurezza… ma so che è una spiegazione troppo banale e probabilmente inesatta.
Parcheggio sulla strada che dalla periferia sud del centro arriva fino al Parco Don Peppe Diana e per quanto sia dietro che avanti a me ci siano parcheggiate altre autovetture, mi viene subito incontro un tipo uscito da un “circolo ricreativo” che mi dice che lì non posso parcheggiare. E chi osa dissentire? Faccio qualche metro in più e parcheggio in una traversa.
Mi reco al Parco Don Peppe Diana dove Gabriella mi ha detto di essere, per la strada altri scout e poi ragazzi dei gruppi di sinistra giovanile, questa è la sinistra che mi fa pensare: “Questa è la mia gente, io sono uno di loro”, lontani anni luce dai palazzi del potere, lontani dai Veltroni e dai Rutelli, l’atmosfera è di festa: lupetti, guide esploratori, rover, scolte e tanti capi, giocano, cantano, parlano tra di loro, c’è anche Don Ciotti con il fular del gruppo di Angri… Gabry però non la trovo la chiamo e mi faccio dire dov’è.
Suonano la canzone dei 100 passi, incontro Giuliano che mi dice di essere arrivato giusto in tempo per la mia canzone, sul palco c’è Stefano con la tamorra, mi salutano anche Mario e Chiara che sono lì con il clan del Napoli 6°.
Lateralmente vedo Nicola Ricciardi, oggi è la festa del papà gli faccio gli auguri e lui ricambia per San Giuseppe, ci sono anche Franco e Vittoria Patricolo non si può dire che non sia una famiglia con forti valori sociali, manca solo Barbara, solo perché vive a Roma.
Non ci vuole molto a sentirsi di nuovo parte di un tutt’uno “ e la strada si apre…passo dopo passo” mi ritrovo a canticchiare anch’io.
Ci sono i peschi in fiore, i rover e le scolte iniziano a ballare a sventolare i fazzolettoni: quei ragazzi sono lì per testimoniare che un mondo diverso è possibile, che c’è una Campania che chiede legalità, che ha imparato la lezione, che vuole guardare al futuro con occhi nuovi, una Campania che è stufa e che giorno dopo giorno costruisce, si impegna per edificare speranze, una Campania che non chiude gli occhi.
“E lo scopri negli occhi è vero, in quegli occhi tornati bambini, han saputo rischiare, lascia tutto se vuoi sulla sua strada andare scordare i suoi fini.Un aquilone nel vento chiama,tendi il filo, è ora, puoi!Le scelte di oggi per un mondo che cambia, pronti a servire è ancora "scouting for boys"
questa Stefano non me la doveva fare, l’emozione mi rompe la voce in petto, guardo i ragazzi, penso a quanto io faccia poco, a quanto vorrei di nuovo far roteare il mio fazzolettone, spero di riuscire ad essere coerente con le mie scelte e mi ritrovo a piangere sul monumento in ricordo di Don Peppino, chissà cosa avranno pensato quei lupetti che mi vedevano, devo andarmene, oggi qui è primavera non c’è posto per le lacrime, solo un ultimo saluto a Don Peppino.
Per amore della mia terra.

AUGURI A TUTTI I PAPA' / E PEPPINO AUGURI..


AUGURI PEPPINO/////

AUGURI A TUTTI I PAPA' E QUELLI CHE SARANNO PAPA' MOLTO PRESTO...

18 marzo 2009

SONO TUTTI UGUALI

I magistrati che scelgono la politica non dovrebbero più tornare in magistratura. È questa l'opinione del vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, espressa in occasione del via libera del Consiglio Superiore all'aspettativa dell'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, che si candiderà alle elezioni europee con Antonio Di Pietro.

LA DICHIARAZIONE - Il vice presidente del Csm, Nicola Mancino, prima di esprimere il suo voto favorevole al collocamento in aspettativa dell'ex pm Luigi De Magistris, ha letto al Plenum la seguente dichiarazione: «A mio avviso è preferibile che venga stabilito il divieto di rientrare nell'Ordine Giudiziario, e venga garantita, a domanda, la mobilità nella Pubblica Amministrazione, nella funzione e nel ruolo press'a poco corrispondenti a quelli di provenienza». «La Pubblica Amministrazione - ha detto ancora Mancino - recupera un patrimonio di esperienze e di professionalità e la magistratura perde un giudice divenuto parte».

DE MAGISTRIS: NON TORNO IN MAGISTRATURA - La risposta di De Magistris non è tardata ad arrivare: «Per me questa è una scelta di vita. Ho passato da poco i 40 anni e finora ho fatto il magistrato. Adesso seguo un nuovo progetto di vita e la mia è una scelta irreversibile, anche qualora non dovessi essere eletto». Così il pm Luigi de Magistris in conferenza stampa spiega che non tornerà in magistratura anche se non dovesse essere eletto con l'Idv alle prossime elezioni europee. «La mia scelta - ha spiegato de Magistris - è una sorta di sconfitta della magistratura. Il mio sogno è sempre stato di fare il magistrato. Ma da un'apparente sconfitta - ha sottolineato - ho capito di avere una grande opportunità. Candidandomi con l'Idv posso fare qualcosa per il mio paese, per il bene pubblico. Anche perché - ha accusato - stanno svuotando la Costituzione e c'è bisogno di fare comprendere all'Europa com'è a rischio la nostra democrazia dove ormai c'è la criminalizzazione del dissenso e si tende al pensiero unico».

17 marzo 2009

SORELLA ACQUA

H2O ACQUA IN BOCCA: VI ABBIAMO VENDUTO L'ACQUA
Il governo Berlusconi senza dire niente a nessuno ha dato il via alla privatizzazione dell'acqua pubblica. Il Parlamento ha votato l'articolo 23bis del decreto legge 112 del ministro Tremonti, che afferma che la gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell'economia capitalistica.
Così il governo Berlusconi ha sancito che in Italia l'acqua non sarà più un bene pubblico ma una merce, e quindi sarà gestita da multinazionali (le stesse che possiedono l'acqua minerale). Già a Latina, la Veolia (multinazionale che gestisce l'acqua locale) ha deciso di aumentare le bollette del 300%. Ai consumatori che protestano, Veolia manda le sue squadre di vigilantes armati e carabinieri per staccare i contatori.
La privatizzazione dell'acqua che sta avvenendo a livello mondiale provocherà, nei prossimi anni, milioni di morti per sete nei paesi più poveri. L'uomo è fatto per il 65% di acqua, ed è questo che il governo italiano sta mettendo in vendita.
L'acqua che sgorga dalla terra non è una merce, è un diritto fondamentale umano e nessuno puo' appropriarsene per trarne illecito profitto.
L'acqua è l'oro bianco per cui si combatteranno le prossime guerre. Guerre che saranno dirette dalle multinazionali alle quali oggi il governo, preoccupato per i grembiulini, sta vendendo il 65% del nostro corpo.
Acqua in bocca.
Essere consapevole di quel che accade nel nostro paese non è mai abbastanza.
Acqua in bocca, sì, ma non nel senso di silenzio.

16 marzo 2009

Federalismo fiscale quante insidie per il Sud

Questo articolo è apparso oggi su La Repubblica Napoli. Vi prego di leggerlo con attenzione. Ciò che scrive Massimo Villone non è solo condivisibile ma seriamente preoccupante.

È un libro importante quello di Gianfranco Viesti, “Mezzogiorno a tradimento. Il Nord, il Sud e la politica che non c´è”, che si presenta oggi alle 16.30 alla Camera di Commercio (via Sant´Aspreno, 2), in un seminario organizzato dalla Fondazione Mezzogiorno Europa.

Anzitutto perché demolisce i luoghi comuni, primo fra tutti quello di un Sud che divora risorse pubbliche più del Nord. Le cifre dicono il contrario. L´autore ricorda che fino a quando risorse aggiuntive per il Mezzogiorno vengono dalla crescita del debito pubblico, il Nord ha il ritorno pieno in servizi di quel che paga in tasse, e in più prende gli interessi sul debito, i cui titoli prevalentemente sono collocati al Nord. Quindi, tutti contenti. Ma con la stretta sulla finanza pubblica l´autostrada del debito pubblico si chiude. Le risorse per il Sud non possono che venire dalle tasse. Il Nord paga più tasse, e non riceve l´equivalente in servizi perché una quota va al Mezzogiorno. Comincia la rivolta. Le risorse devono rimanere al Nord. Qui nasce l´attacco leghista, e non solo. La politica meridionalista si frantuma a destra, a sinistra e al centro. Il 17 gennaio Scalfari, su questo giornale, ammonisce il Pd a non dimenticare la propria vocazione nazionale rincorrendo la Lega.
Non dubito che una decisa volontà politica potrebbe piegare gli egoismi territoriali. Ma sarebbero necessari partiti nazionali forti, radicati nell´intero paese, capaci di generare in tutti i territori il consenso necessario. Invece, la politica si è territorializzata. Molti partiti sopravvivono a macchia di leopardo. Nei maggiori partiti, nel nucleo dirigente di vertice è dominante la presenza del Nord. Nulla a che vedere con la Dc, il Pci, o anche il Psi di un tempo, che ebbero in prima linea dirigenti meridionali. E comunque partiti del leader, di sindaci, assessori e governatori non possono per definizione avere un Dna genuinamente nazionale. Sono anzi geneticamente predisposti alla dominanza politica dei territori più forti.
Così il federalismo fiscale diventa per qualcuno la formula magica che risolve i problemi. Si poteva ben sapere che una tempesta era in arrivo. È almeno dal 2002 che ne scrivo su queste pagine. Ma una politica arrogante e senza qualità non vede al di là del proprio naso. Oggi, la sfida del federalismo fiscale va accettata, come argomentava Andrea Geremicca alcuni giorni fa su questa pagine. Il mero rivendicazionismo è già ora inutile e politicamente impraticabile. E tale rimarrà, perché il rigore finanziario è una scelta permanente. Non si torna alla questione meridionale nei termini di un tempo.
Ma non si può nemmeno guardare al federalismo fiscale come una competizione in cui quel che conta è partecipare. Il problema del Mezzogiorno è appunto un federalismo fiscale cui non si legano politiche di riequilibrio territoriale. In questi termini è realistico prevedere maggiori risorse al Nord, ulteriore impoverimento del Sud, servizi peggiori in qualità e qualità, a maggiori costi, e con tassazione più pesante, per i cittadini del Sud. Il federalismo fiscale come occasione di un divario crescente e alla fine insuperabile. In tal caso, i diritti fondamentali e di cittadinanza sono scritti sull´acqua, l´eguaglianza è un miraggio, l´unità e indivisibilità della Repubblica è una menzogna.
Per questo, dal Sud deve venire la domanda che al federalismo fiscale si aggiungano politiche nazionali di investimento a fini di riequilibrio: infrastrutture, sicurezza, giustizia, ricerca, università. Non basta guardare in direzioni nuove - come ad esempio si fa nel libro a più voci “Mediterraneo 2010. Sfida per il Mezzogiorno”, di matrice Confindustria. Lo scenario è interessante e utile, ma a una condizione ben precisa. Che ci sia una politica consapevolmente diretta a favorire una pole position del Mezzogiorno nell´area mediterranea. Diversamente, come alcuni contributi al libro sottolineano, dall´accrescersi di cooperazione e scambi trarranno beneficio soprattutto le imprese del Nord. Già in buona parte accade. Una scelta politica di fondo rimane necessaria.
E veniamo al punto finale. Chi deve formulare e chiedere le misure da legare al federalismo fiscale? Ovviamente, la politica e le istituzioni meridionali. Qui troviamo il punto debole, e in prospettiva cruciale. Perché proprio gli esempi infiniti di malapolitica e malamministrazione hanno favorito la micidiale equazione Mezzogiorno = spreco = criminalità in cui l´egoismo territoriale ha trovato una copertura certo strumentale, ma efficace. Se chi parlerà per il Mezzogiorno domani è stato ieri, o è protagonista oggi, della malapolitica e della malamministrazione, nessuno ascolterà. Quindi, rinnovamento della dirigenza politica e istituzionale, riforma degli apparati pubblici, recupero di best practices e di etica pubblica sono condizioni necessarie per evitare che con il federalismo fiscale il Mezzogiorno rischi il disastro. Diversamente - come scrive Ernesto Paolozzi su queste pagine - ci rimane solo l´utopia.

13 marzo 2009

Per fortuna ...





Essendo a Napoli, per sbrigare una serie di faccende , ho avuto la fortuna di partecipare all'investitura del nostro Peppino. E' diventato responsabile di Slow Food dell'alto Casertano, tutto documentato......

10 marzo 2009

Ore 23:30 del 10/03/09 il Napoli esonera Reja Ufficiale: c'è Donadoni!


NAPOLI, 10 marzo 2009 - Roberto Donadoni è il nuovo tecnico del Napoli. L'ex c.t. prende il posto di Edy Reja, esonerato in serata dal presidente Aurelio De Laurentiis, che ha fatto sottoscrivere a Donadoni un contratto per le prossime due stagioni e mezzo. Presentazione alle 11.30 a Castelvolturno.
IL CAOS - Silenzio totale, un incontro con Donadoni non confermato ufficialmente e una certezza: Edy Reja, reduce da 2 punti in 9 partite, ha diretto regolarmente l'allenamento del Napoli andato in scena oggi al centro sportivo di Castelvolturno e, a questo punto. Dire che a Napoli sia stata una giornata convulsa è poco: mentre l'ormai ex tecnico dirigeva la prima seduta della settimana in vista della trasferta di Reggio Calabria, da Roma filtravano indiscrezioni mai confermate dal club di un incontro tra De Laurentiis, Marino e l'ex c.t. della Nazionale. Reja sembrava dover rimanere al timone della squadra almeno fino a domenica, poi in serata tutto è cambiato.
LE CIFRE - Reja paga per tutti la crisi del Napoli, sprofondato all'undicesimo posto in classifica dopo un gran girone d'andata. I partenopei non vincono dall'11 gennaio, quando in casa batterono 1-0 il Catania. Da allora in nove partite sono arrivati appena due punti (i pari casalinghi con Udinese, 2-2, e Bologna, 1-1) e nelle ultime tre gare altrettanti k.o. senza segnare nemmeno una rete. In trasferta la serie nera dura addirittura dal 26 ottobre, quando il Napoli si impose 1-0 in casa della Lazio: da allora otto sconfitte di fila. "Non mi va di parlare, lo farò domani", le prime parole di Reja.
LA NOVITA' - Donadoni, 45 anni, torna in panchina dopo l'esperienza con la Nazionale, chiusa con l'eliminazione a Euro 2008 ai rigori contro la Spagna. L'ex c.t. ha diretto l'Italia dalla panchina 23 volte, cogliendo 13 vittorie, 5 pareggi e altrettante sconfitte. Da allenatore vanta anche esperienze sulle panchine di Lecco, Genoa e Livorno.
IL COMUNICATO - Il club partenopeo ha confermato il cambio di panchina attraverso una nota: "La società sportiva Calcio Napoli comunica di aver sollevato dall'incarico di allenatore della prima squadra il signor Eduardo Reja e di aver affidato la guida tecnica a Roberto Donadoni. La società ha preso tale decisione con grande sofferenza, in considerazione del fondamentale ruolo svolto da Reja durante gli ultimi cinque campionati che hanno proiettato il Napoli dalla serie C alla serie A e quindi alla Coppa Uefa. Naturalmente la società ringrazia con profonda gratitudine Eduardo Reja per la grandissima opera professionale profusa in tutte queste stagioni vincenti". Quella di Reja è l'ottava panchina di serie A a saltare in questa stagione.

Ospiti a casa De Medici



Ieri siamo stati ospiti a casa De Medici per conoscere la piccola Giulia !!

09 marzo 2009

Domani 10 Marzo.

ci comunicherrano gli comunichiano chi faranno fuori..

Speriamo bene..

07 marzo 2009

BUON COMPLEANNO PAOLO

Quest'anno non ho fatto la gaffe di anticipare di un giorno il comp,eanno del nostro Paolo....ma come si dice...basta il pensiero no?
Augurissimi di buon compleanno a Paolo DJ!

03 marzo 2009

Aspetti negativi e positivi della crisi ....

I governi occidentali hanno già iniettato 370 miliardi di dollari nelle banche, senza guarirle dall’intossicazione dei derivati speculativi. Ora anche l’Italia stanzia 12 miliardi per i Tremonti-bond, con il dubbio che siano solo gocce nel mare della recessione. Sarebbe più giusto destinare queste risorse ai sussidi di disoccupazione per i precari e le altre categorie di lavoratori che oggi, solo da noi, ne restano privi?

Ma cerchiamo di cogliere e di capire di cogliere il lato positivo di questa crisi, sempre se non peggiora.
1)Le Banche e per assurdo la crisi possono ad educare i cittadini ad un nuovo stile di vita,meno futile e più accorto a soddisfare dapprima le necessità.
Tutti si potrà lavorare di meno e vivere comunque con agio.Anche i precari avrebbero l’indispensabile fino al loro turno di lavoro.Questo modello economico sarà esteso a tutti,sarà generale,si stenderà agli Stati e alle Nazioni.
2)La politica mondiale alleata deve far sì che le popolazioni tra i tropici ,l’equatore e le zone più sperdute acquistino un frigorifero o un altro elettrodomestico.Affichè ciò avvenga le Banche devono finanziare la ricerca di nuove fonti di energia da applicare in quelle zone e territori.Ogni "capanna" deve essere accessoriata per avere la luce e le altre comodità a basso costo rispetto al concetto di elettrificazione ordinario(occidentale).
La zona intertropicale ,con la costruzione di nuovi accumulatori e batterie,di efficaci sistemi fotovoltaici o eolici di nuova generazione ,oppure lo sfruttamento dell’escursione termica dei deserti ,potrebbe essere una fonte di energia per il pianeta,almeno per le popolazioni lì abitanti, che si avvicinerebbero così ai nostri modelli di vita però depurati dal superfluo.Una vera rivoluzione benefica per tutti i lavoratori del mondo
3)Le Banche ,in questo ambiente innovativo,assieme alla Politica,catalizzerebbero le nuove opportunità,spostando i capitali da un emisfero all’altro per:a)costruire nuove regole economiche,soprattutto a favore dei ceti e dei popoli più sfortunati.Nuovi welfare e organizzazione del lavoro e del commercio;b)sviluppare un nuovo sistema politico-economico,che genera meno invidia,favorendo la pace e la convivenza;c)meno emigrazione dai paesi poveri ai più ricchi,meno imperialismo economico o geopolitico di alcuni Stati ,più collaborazione,meno delocalizzazione e differenze di prezzi delle merci;d)Lo sviluppo di un mondo dove trionfa l’amore di tutti per la conoscenza e per la solidarietà.Tutto ciò sarà il suggello dell’impegno di ognuno di noi per far sì che i vecchi vizi dell’avidità e dell’egoismo siano tenuti sotto controllo e banditi dalla consorzio sociale e politico delle Nazioni.Passaggio preliminare a questo fenomenale avvenimento sarà la costituzione di aree di influenza tra loro interdipendenti:l’America del Nord,quella del Sud,l’Europa,l’Africa e le Asie. E' necessario che si attutiscano e si pianifichino le estinzioni delle differenze di ogni tipo,prima all’interno della propria zona ,quindi ci si relazioni con le altre per soddisfare altre esigenze per il vantaggio globale. Alla fine forse non tutti i mali vengono per nuocere...

02 marzo 2009

ATTACCO A FACEBOOK

Ed a proposito di FB, ecco altri aggiornamenti in materia di sicurezza di questo social network che sta facendo impazzire il mondo.

Gli hacker non risparmiano neanche Facebook: solo nell'ultima settimana il celebre social network è stato oggetto di cinque attacchi da parte dei pirati informatici. Secondo alcuni esperti, citati dalla Bbc, gli hacker stanno tentando di "rubare" i dati sensibili degli utenti utilizzandoli per insidiare il server, approfittando della fiducia e dei contatti degli iscritti. Una sorta di cavallo di Troia sotto forma di applicazione che una volta installata si riproduce sugli account dei propri amici.

APPLICAZIONI «MALIGNE» - «È stata una settimana piuttosto brutta per i social network in generale», ha affermato Rik Ferguson, capo della sicurezza della società informatica "Trend Micro". Secondo Ferguson, la scorsa settimana Facebook è stato colpito da quattro applicazioni «maligne» tra cui una nuova variante del virus "Koobface" che aveva già attaccato il social network a dicembre dell'anno scorso.

Un pò di statistiche

Ecco un pò di statistiche del nostro blog (clicca l'immagine per ingrandire ) , quando non si collega nessuno, ci sono 21 visite al giorno..... Ci sono giorni che abbiamo anche 110 visite (16 febbraio) in un giorno . Io lo dico sempre, molta gente si collega legge e non commenta, è tutto documentato, alla faccia di Facebook......

01 marzo 2009

U2 - Nuovo Album- No Line On The Horizon



Erano così consapevoli di avere in tasca uno splendore, che si sono permessi di mandare avanti come singolo «Get On Your Boots» con le sue lepidezze da «Pop»: i fans di mezzo mondo avevano pensato che la montagna avesse partorito il topolino, invece ad un ascolto totale delle 12 tracce del nuovo album «No Line on The Horizon», il temebondo singolo si rivela per quello che è, un passaggio, una alleggerimento all'interno di un flusso di musica che cattura per atmosfere e ispirazione, per sfondi sonori, per la voce di Bono che sembra aver trovato una misura di più matura libertà espressiva.

La paura di una delusione non mancava: aveva messo ansia il rinvio autunnale dell'uscita di «No Line On The Horizon». Gli U2, si sa, sono un oggetto di culto per la cultura rock, ma gli anni passano anche per loro e qualche delusioncina negli ultimi album non era mancata. Invece, è come esser tornati alle sorprese di «Achtung Baby», di 18 anni fa, con questo attesissimo album che esce finalmente in Italia il prossimo 27 febbraio, e si rivela fin d'ora notevole davvero: sarà una festa soprattutto ascoltarlo dal vivo, nel tour mondiale che partirà da Barcellona fra il 27 e il 30 giugno, e arriverà a San Siro fra il 6 e l'8 luglio, pare con due concerti. L'evento dell'estate. E mica ci vogliamo mancare .........