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03 marzo 2009

Aspetti negativi e positivi della crisi ....

I governi occidentali hanno già iniettato 370 miliardi di dollari nelle banche, senza guarirle dall’intossicazione dei derivati speculativi. Ora anche l’Italia stanzia 12 miliardi per i Tremonti-bond, con il dubbio che siano solo gocce nel mare della recessione. Sarebbe più giusto destinare queste risorse ai sussidi di disoccupazione per i precari e le altre categorie di lavoratori che oggi, solo da noi, ne restano privi?

Ma cerchiamo di cogliere e di capire di cogliere il lato positivo di questa crisi, sempre se non peggiora.
1)Le Banche e per assurdo la crisi possono ad educare i cittadini ad un nuovo stile di vita,meno futile e più accorto a soddisfare dapprima le necessità.
Tutti si potrà lavorare di meno e vivere comunque con agio.Anche i precari avrebbero l’indispensabile fino al loro turno di lavoro.Questo modello economico sarà esteso a tutti,sarà generale,si stenderà agli Stati e alle Nazioni.
2)La politica mondiale alleata deve far sì che le popolazioni tra i tropici ,l’equatore e le zone più sperdute acquistino un frigorifero o un altro elettrodomestico.Affichè ciò avvenga le Banche devono finanziare la ricerca di nuove fonti di energia da applicare in quelle zone e territori.Ogni "capanna" deve essere accessoriata per avere la luce e le altre comodità a basso costo rispetto al concetto di elettrificazione ordinario(occidentale).
La zona intertropicale ,con la costruzione di nuovi accumulatori e batterie,di efficaci sistemi fotovoltaici o eolici di nuova generazione ,oppure lo sfruttamento dell’escursione termica dei deserti ,potrebbe essere una fonte di energia per il pianeta,almeno per le popolazioni lì abitanti, che si avvicinerebbero così ai nostri modelli di vita però depurati dal superfluo.Una vera rivoluzione benefica per tutti i lavoratori del mondo
3)Le Banche ,in questo ambiente innovativo,assieme alla Politica,catalizzerebbero le nuove opportunità,spostando i capitali da un emisfero all’altro per:a)costruire nuove regole economiche,soprattutto a favore dei ceti e dei popoli più sfortunati.Nuovi welfare e organizzazione del lavoro e del commercio;b)sviluppare un nuovo sistema politico-economico,che genera meno invidia,favorendo la pace e la convivenza;c)meno emigrazione dai paesi poveri ai più ricchi,meno imperialismo economico o geopolitico di alcuni Stati ,più collaborazione,meno delocalizzazione e differenze di prezzi delle merci;d)Lo sviluppo di un mondo dove trionfa l’amore di tutti per la conoscenza e per la solidarietà.Tutto ciò sarà il suggello dell’impegno di ognuno di noi per far sì che i vecchi vizi dell’avidità e dell’egoismo siano tenuti sotto controllo e banditi dalla consorzio sociale e politico delle Nazioni.Passaggio preliminare a questo fenomenale avvenimento sarà la costituzione di aree di influenza tra loro interdipendenti:l’America del Nord,quella del Sud,l’Europa,l’Africa e le Asie. E' necessario che si attutiscano e si pianifichino le estinzioni delle differenze di ogni tipo,prima all’interno della propria zona ,quindi ci si relazioni con le altre per soddisfare altre esigenze per il vantaggio globale. Alla fine forse non tutti i mali vengono per nuocere...