25 agosto 2008

Il Bliancio.... Pienamente d' accordo..

BILANCIO - Il Coni, attraverso il presidente Petrucci e il capo spedizione Pagnozzi, tirerà tra un’ora le somme di questa missione cinese. Il bottino di medaglie è leggermente inferiore alle attese ma comunque accettabile, in termini numerici: 28 podi, meno dei 30 considerati l’obiettivo iniziale, ma non molto distante da quella quota 32 con cui era stata mandata agli annali Atene 2004. Sarebbe però un errore, a nostro avviso, illudersi che questo bilancio certifichi uno sport italiano in salute. Dobbiamo ancora una volta ringraziare alcune icone da conservare in teche di cristallo, dalla Idem alla Vezzali, alla Sensini, e benedire certe scoperte assolute in cui nemmeno alcuni tecnici federali credevano, come la judoka Quintavalle o il lottatore Minguzzi.
FLOP DI SQUADRA - Negli sport di squadra, in cui dei quali eravamo addirittura dolorosamente assenti (nel basket, in particolare), siamo crollati senza appello. Male la pallavolo, con i maschi parossalmente più competitivi delle ragazze (ancora fatale un tie-break ai quarti) anche se indubbiamente meno forti, male la pallanuoto, con il Setterosa unico a poter recriminare per aver fallito la difesa del titolo olimpico pur senza perdere mai. Il nuoto ha due gioielli da conservare con cura, Pellegrini e Filippi, ma per il resto la sensazione è di declino. Malissimo il calcio, non solo perché una medaglia era il minimo per una squadra come la nostra, ma soprattutto per la pessima figura offerta al mondo nei quarti con il Belgio. Si può perdere in campo, ma certe simulazioni e isterie non si possono accettare e forse andavano stigmatizzate con più energia.
ARTIGIANATO SPORTIVO - La scherma si è confermata la solita preziosa miniera, con sette medaglie su 28: è il 25% del bottino, dobbiamo esserne fieri ma anche ricordarcene, per evitare la tentazione di crederci un popolo di superatleti. L’atletica, la regina di tutti gli sport olimpici, quella con più nazioni iscritte, si è salvata con la solita ciambella inaffondabile, la marcia: Schwazer ha compiuto una delle imprese più belle dell’intera Olimpiade, la Rigaudo è un’altra rivincita vivente di chi si sacrifica per pochi euro. Ma per il resto è buio fitto. Manca la base, manca il lavoro nelle scuole, alcuni tecnici preparati e appassionati da soli non bastano. Il resto del medagliere è frutto di puro artigianato sportivo (pugilato, canoa, canottaggio, taekwondo, citando a caso) e premia la fantasia e la generosità dei nostri tecnici e atleti. Ma dalla politica è doveroso attendersi non solo i complimenti di prammatica che sicuramente arriveranno: servono progetti, risorse economiche più che idee, un sostegno concreto. Al di là delle medaglie, conserviamo un posto di prestigio nel ranking mondiale. Ma non si può sperare sempre nello stellone e nell’arte di arrangiarsi.

Penso che siamo l' unico paese Europeo che non ivesti sullo sport per i giovani ( e non mi riferisco al calcio calcio), purtroppo la mancanza di strutture adeguate non ci favorisce mica.......
Speriamo che qualcosa cambiera''''

2 commenti:

Paolo ha detto...

Davvero una bella e ottima analisi ! Sono d'accordo in pieno! Ormai in questa cavolo di nazione di pensa solo a tagliare e mai a investire per un ritorno economico! 4 anni sono pochi, io penso che la situazione fino 2012 non migliori piu' di tanto ! Dobbiamo migliorare negli sport di squadra !

Peppe ha detto...

Ottima analisi tenendo presente anche la distanza, si vede che in america le notizie di sport passano meglio.
Cmq è vero l'Italia investe male nello sport: tanti soldi alle federazioni e pochi agli atleti.