03 agosto 2009

Perchè gli scout non possono essere di destra (e in realtà neanche di sinistra)

In questi giorni di agosto fa abbastanza caldo, ed è forse per questo motivo che mi voglio inerpicare su un sentiero in cui ho sempre creduto, ma non ho mai percorso fino in fondo col ragionamento.

Per quanto il movimento scout sia stato creato da un militare (qualcuno dice da un militare fallito), quello che oggi io percepisco, ma forse ne sono fuori da troppo tempo: è quello di un movimento libero, di un metodo pedagogico basato sulla libertà e la fratellanza e che ha nei suoi fini produrre cittadini del mondo onesti e responsabili.

Oggi la destra italiana attacca Saviano e la memoria di Don Peppe Diana, Gaetano Pecorella, avvocato del premier, parlamentare pdl, presidente della commissione sui rifiuti e ex avvocato del killer di Don Diana dice che il nostro Don Peppino non è un eroe perchè non si è arrivati ad un movente del suo omicidio, mentre se ricordate lo era Mangano, e aggiunge che Saviano deve regolarsi.
A me tutto questo mi pare offenda profondamente le nostre promesse, i nostri fazzolettoni.
La traccia proposta mi rendo conto sia provocatoria e forse confondo scoutismo e lotta alle mafie, , spero di poter discutere con voi sul tema.

8 commenti:

Paolo ha detto...

Ma io penso che qualsiasi persona al di là della politica si dovrebbe sentire offeso ....
Si deve capire il fine delle dichiarazioni di Pecorella , cosa voleva provocare ??
Come sempre su FB sono nati molti gruppi su questa notizia.
continuando la provocazione , io penso che gli scout sono di sinistra, soprattutto con questo governo che toglie la libertà ......

Massimiliano ha detto...

"Se sono stato causa di amarezza o ritenete che abbia offeso la memoria di vostro figlio vi chiedo scusa. Ma le mie parole sono state travisate. Mai ho detto che vostro figlio non è stato ucciso dalla camorra né che della camorra non è stato vittima. Ho detto esattamente il contrario". Chi scrive ai genitori di don Peppe Diana è l'avvocato Gaetano Pecorella, difensore di uno dei condannati per l'omicidio del sacerdote. Scrive e chiede scusa a tarda sera l'avvocato - e parlamentare del Pdl - che in una trasmissione televisiva aveva parlato di "movente non chiaro" dell'assassinio.

"questo era su repubblica di oggi "

Almeno si e' scusato,

Io non penso che gli scouts siano di sinistra ..... o di destra.... Voglio pensare che gli scouts siano liberi da qualsiasi movimento politico....


Io feci una promessa molto tempo fa', come molti di vuoi....

Con l'aiuto di Dio prometto sul mio onore di fare del mio meglio:

Per compiere il mio dovere verso Dio e verso il mio Paese;

Per aiutare gli altri in ogni circostanza;

Per osservare la Legge scout.

4 punti in cui non vedo nessuna veduta politica e' rifiuto di vederne una che sia o di destra o di sinistra...

Ciao
Max.

Giuliano ha detto...

Caro Peppe,
chi ti scrive è uno scout che 15 anni fa votava DS o VERDI, poi da una decina di anni ha cambiato e vota "a destra", forse (non ricordo bene) dopo non aver votato per un pò.
Ero uno scout prima, lo sono adesso, stessa uguale Promessa.
Sai benissimo anche tu che purtroppo in our country al massimo si può votare "a chi fa meno schifo", e c'ammafà...

Provo ribrezzo quando ascolto alcune frasi del Silvio puttaniere (specie quelle intercettate), ribrezzo simile a quello provato durante la campagna elettorale del 2006, quando dopo l'alleanza dell'ultimo minuto della sinistra con Pannella ogni dichiarazione era uno sputo sul Vangelo.

Ovunque ti giri non ti senti rappresentato, e allora o non voti (e anche il non voto per me è un sacrosanto diritto) o voti il meno peggio. Votassi oggi, molto probabilmente preferirei Di Pietro e Grillo (e proviamo pure questa...), nella speranza di poter un giorno votare una destra che viva nel quotidiano le cose che dice!

Per risponderti, lo scout non si vede da dove vota (infatti tanti votano a ds e tanti a sx!), ma da quello che fa per cambiare la sua realtà (impegno politico personale, non delegato!).
Anche la mia scelta, quella di abitare e di portare lo scoutismo in uno dei posti secondo me più degradati ambientalmente e socialmente del mondo, va in questa direzione!

PS: don Peppino, a cui vogliamo tutti bene perche è stato ucciso quando noi stavamo in clan, era testimone forte del messaggio scout, ed era politico davvero, non spettatore passivo del triste palco casalese. Per questo, era e sarà di levatura molto più grande di tutte le cazzate che qualsiasi pagliaccetto possa svegliarsi e dire!

poppy ha detto...

E' facile scusarsi dopo le bestemmie che Pecorella ha detto. Al di là dell'appartenenza politica, lui ha offeso tutti noi, o meglio coloro che credono nella libertà, nella giustizia, in un mondo migliore di come lo abbiamo trovato. Concordo con tutti voi nel affermare che lo scoutismo è apartitico, ognuno è libero di votare e pensare ciò che vuole. L'importante, e qui mi ricollego al pensiero del buon Giuliano, è portare sempre avanti i propri ideali, credere in ciò che si fa senza pensare all'appartenenza politica. Per Paolo: mi hai fatto morire quando su FB hai scritto: Pecorella...ma mettiti a Pecora!!!

Peppe ha detto...

In effetti il mio scoramento, Giuliano è simile al tuo, sono convinto per rispondere anche a Max che in quel"verso il mio paese" ci sia molto di politico, ma l'attuale classe dirigente ed estendo il mio giudizio oltre la politica fa veramente cagare e sia nei metodi affine alla mentalità mafiosa. Da questo modus operandi criminale e colluso non escludo la madre chiesa, che nei piccoli comuni dove ormai "risiedo" non si fa scrupolo ad usare la minaccia e le "voci" per estorcere dai 50 ai 250 euro da ogni famiglia (e ti assicuro anche famiglie indigenti) ad ogni festa del santo patrono (da noi sono 2). In questo penso sia stato rivoluzionario Don Peppino, io sarei al fianco di un parroco che nel territorio dove vivo non dico escludesse dai sacramenti i camorrisiti come suggeriva don Peppino, ma almeno non imitasse i comportamenti dei mafiosi.
Senza voler essere offensivo ma Cristo era uno con le palle, io in chi professa il suo verbo questo coraggio oggi non lo vedo.

Giuliano ha detto...

Ti rispondo perchè hai scritto di volere una discussione.
Se davvero lo desideri, posso fornirti con piacere indirizzi e contatti di sacerdoti che posseggono "la palle di Cristo", e che vivono ogni loro giornata nella povertà e nell'annuncio del messaggio "originale".
Esistono, io sono stato fortunato a incontrarli.
Esistono pure quelli che hai incontrato tu, ma dire "un prete si comporta male, la chiesa è cacca" è come dire "Pecorella dice cazzate, la politica è cacca". Come sillogismi non sono corretti.

La Chiesa (come lo Stato) siamo noi. A me non piace molto guardare a quello che fanno gli altri (anche perchè so di essere particolarmente critico). Allora, penso sempre a cosa posso fare io per Cristo. Così come dovrebbe fare ogni cristiano. Così come ogni cittadino dovrebbe fare per il suo Paese, senza stare solo a guardare e giudicare i politici mbrugliuni.
"DIO ED IL MIO PAESE".

Cambiando argomento (ma non troppo, vista la foto che hai messo) ... se stai in zona in qs. giorni, vogliamo andare a vedere che sta combinando Libera sulle terre confiscate a C.Volturno?
E' roba da verdummari e tosapecore, settore tuo...
Fammi sapere!

Massimiliano ha detto...

Grazie Giuliano..
Condivido pienamente la tua idea su DIO ED IL MIO PAESE...

Se andate a C.Volturno... Giulio non c'e' sta qui da noi per le prossime 3 settimane.... spiacente altrimenti vi facevate 2 risate con i miei....

Peppe ha detto...

Caro Giuliano ho sentito Valerio proprio ieri, mi ha invitato a Castelvolturno se ci sei ci andiamo la settimana prossima e ci portiamo anche Paolino. Paolino tu ci vieni?
Sono sicuro che ci sono parroci con le palle (e molti sono stati martiri)e alcuni ancora vivi potrei citarli anch'io a cominciare proprio da Don Ciotti e da Alex Zanotelli ed è per loro che mi sento orgoglioso di appartenere alla grande comunità della chiesa.
Per risponderti su "Dio ed il mio paese" uso le parole di Saviano è un po lungo ma consiglio di leggerlo fino in fondo: "E chiedo alla mia terra, che cosa ci rimane. Ditemelo. Galleggiare? Far finta di niente? Calpestare scale di ospedali lavate da cooperative di pulizie loro, ricevere nei serbatoi la benzina spillata da pompe di benzina loro? Vivere in case costruite da loro, bere il caffè della marca imposta da loro (ogni marca di caffè per essere venduta nei bar deve avere l'autorizzazione dei clan), cucinare nelle loro pentole (il clan Tavoletta gestiva produzione e vendita delle marche più prestigiose di pentole)? Mangiare il loro pane, la loro mozzarella, i loro ortaggi? Votare i loro politici che riescono, come dichiarano i pentiti, ad arrivare alle più alte cariche nazionali? Lavorare nei loro centri commerciali, costruiti per creare posti di lavoro e sudditanza dovuta al posto di lavoro.[...]Quanto ancora dobbiamo aspettare? Quanto ancora dobbiamo vedere i migliori emigrare e i rassegnati rimanere? Siete davvero sicuri che vada bene così? Che le serate che passate a corteggiarvi, a ridere, a litigare, a maledire il puzzo dei rifiuti bruciati, a scambiarvi quattro chiacchiere, possano bastare? Voi volete una vita semplice, normale, fatta di piccole cose, mentre intorno a voi c'è una guerra vera, mentre chi non subisce e denuncia e parla, perde ogni cosa. Come abbiamo fatto a divenire così ciechi? Così asserviti e rassegnati, così piegati?" Forse la risposta a qualcuna di queste domande sta nel guardare sempre alla nostra onesta e a quello che "noi possiamo fare per Cristo" senza essere più capaci di indignarsi per quello che succede intorno a noi.