YOU DID IT TO ME

Sulla tomba di Teresa, c'è una croce grande, di legno.

Questa croce è vuota, non ospita nessun povero Cristo, è la croce delle 4 del pomeriggio!

Affianco al braccio orizzontale, c'è scritto I THIRST. Ai piedi della croce, c'è scritto I QUENCH.

E' così. Sulla croce è morto un uomo, che nel momento di maggior sofferenza aveva sete di acqua e non certo dell'aceto che ha ricevuto. Ma sulla stessa croce moriva anche Dio, e la sua sete era Sete di Amore. Chi sta ai piedi della croce, chi assiste a quel triste massacro e avverte dentro di sè voglia di giustizia e pulsioni di ribellione, è chiamato.

E' chiamato a soddisfare la sete di Amore di Dio, è chiamato a riconoscere negli occhi di chi ha affianco la propria madre, il proprio figlio.

La povertà più grande non è la fame, non è il freddo, non è la malattia. La povertà più grande è la solitudine del cuore, è la mancanza di Amore. Cristo non è sceso in terra, morto, resuscitato e regna alla destra del Padre. Cristo non è nemmeno chiuso a chiave nel tabernacolo della parrocchia sotto casa.

Cristo è ancora tra noi, è nel più povero tra i poveri. Amando chi è triste colmiamo la solitudine del suo cuore. Prestando cura a chi soffre dissetiamo la sua sete. Guardando la croce con gli occhi della domenica, dovremmo ricevere il coraggio per vivere.

Il coraggio di chi ogni giorno, a Calcutta, toglieva i vermi dalle ferite di Dio sdraiato sui marciapiedi.

Capire tutto questo, significa fare una BUONA PASQUA!